L’ipovisione è una particolare condizione causata da una minorazione visiva centrale, periferica oppure entrambi che determina l’impossibilità da parte di una persona, di svolgere le normali attività della vita quotidiana, limitandone la sfera sociale, privata e lavorativa
Chi è l'ipovedente?
Essere ipovedenti non significa non vedere.
La legge italiana (L. 138 del 2001) stabilisce la differenza tra cecità totale e i diversi gradi di ipovisione.
L'ipovedente è una persona con capacità visiva molto compromessa e ha una capacità visiva non superiore ai 3 decimi (03/10) in entrambi gli occhi o nell'occhio che vede maggiormente, anche con l'uso di ausili ottici; inoltre ha un residuo perimetrico binocoluare inferiore al 60%.
Si può guarire?
L'ipovedente non potrà tornare a vedere come prima, ma può utilizzare le aree della visione residue per condurre una vita il più confortevole possibile.
La tecnologia è in costante aggiornamento e ci sono molteplici strumenti che possiamo consigliare all'ipovedente in base alla capacità visiva residua.
Come posso aiutare chi è ipovedente?
L’ipovisione può creare in chi ne soffre anche alcuni disagi psicologici: guardare il viso di una persona ma non cogliere il colore dei suoi occhi, fare fatica a riconoscere gli amici che si incontrano per strada, sfogliare un giornale, andare a bere un caffè al bar.
L'optometrista può aiutare l'ipovedente e chi gli sta vicino, con una prima chiacchierata iniziale, seguita da un consiglio sugli strumenti più idonei per la visione (lente d'ingrandimento, ingrandiore da tavolo, ingranditore per la tv, filtri medicali, ecc...) ed insegnandone l'utilizzo.
