NESSUNO PUO' COMPRENDERE ESATTAMENTE QUALI SFUMATURE DI COLORE PUO' VEDERE UN DALTONICO/DISCROMATICO
Il daltonismo non è una malattia, ma un modo diverso di vedere le sfumature di colore.
Le persone discromatiche (daltoniche) non vedono alcune sfumature dello spettro dei colori, confondendo per esempio gradazioni di rosso con quelle di verde, in quanto percepite in modo diverso rispetto ad una persona non daltonica
Breve cenno storico
La parola ‘daltonismo’ deriva dal nome dello scienziato inglese John Dalton che scoprì di esserne affetto quando, comprando un paio di calze, la mamma gli fece notare che non erano di colore blu, bensì di un bel rosso accesso.
Dopo una serie di studi, nel 1794 pubblicò un articolo scientifico “Fatti straordinari legati alla visione dei colori”.
I daltonici sono (quasi sempre) di sesso maschile
Il daltonismo è un disturbo genetico, e dipende da un gene che si trova sul cromosoma X: se questo è difettoso, viene trasmesso nel maschio dalla madre.
Nelle femmine, invece, il daltonismo sarà manifesto soltanto nel raro caso in cui entrambi i cromosomi X siano difettosi; in altre parole, si deve creare la condizione in cui il padre sia daltonico e la madre portatrice del gene. Quando soltanto il primo cromosoma X è difettoso, il secondo potrebbe sopperirne il difetto. Per questo motivo, la frequenza del daltonismo è più elevata nei maschi che nelle femmine.
Si stima che nel mondo siano affette da daltonismo circa 300 milioni di persone (su una popolazione di 7,5 miliardi), di questi, in Italia, i daltonici sono 2,2-2,5 milioni di cui gli uomini rappresentano il 7-8% e le donne 0,4-0,5%.
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